Come in tutte le strategie di marketing, anche nell’email marketing esistono errori che potrebbero pregiudicare seriamente i risultati di una campagna, portando con sé in alcuni casi anche problematiche più serie.
In questo articolo vediamo 5 tra i principali errori da evitare per avere una strategia di email marketing di successo.
1 Inviare email senza il consenso del destinatario
Il primo e più importante punto riguarda la privacy degli utenti, tema importante sul quale si è dibattuto molto negli ultimi anni anche a seguito dell’introduzione del GDPR – Regolamento 2016/679 del Garante della Privacy. I temi da affrontare sono essenzialmente tre. In primis ricordiamo che la legge vieta di inviare email senza il consenso del destinatario: si rischiano forti multe e sanzioni. In seconda istanza esiste anche un’ottica legata all’etica: non è mai il brand a scegliere di inviare le proprie comunicazioni ma è invece il destinatario che accetta di riceverle. Questo patto di responsabilità morale ed etica è alla base dell’email marketing. Il terzo punto riguarda la strategia: che senso avrebbe inviare comunicazioni a utenti che non sono minimamente interessati e che ritengono fastidioso il messaggio ricevuto? Per ovviare a queste due problematiche il consiglio è di utilizzare liste a norma di privacy e di crearsi il proprio database in maniera corretta e trasparente grazie alla lead generation, che consente di ottenere contatti qualificati e quindi potenzialmente interessati ai prodotti e servizi dell’azienda da sfruttare anche nelle strategie di email marketing.
2 Non utilizzare un servizio di gestione ed invio email professionale
Sembra banale, ma sono ancora molte le aziende che gestiscono il proprio database email in maniera non professionale ed inviano le proprie comunicazioni utilizzando indirizzi personali e/o servizi di gestione della posta elettronica come Outlook, Thunderbird, etc, magari inserendo tutti gli indirizzi email della mailing list in CCN o peggio in CC. Una strategia efficace di email marketing necessita della gestione professionale degli invii e richiede l’utilizzo di un servizio di invio email professionale, che garantisce migliori livelli di deliverability (consegna dell’email inviata), è più veloce, sicuro e offre statistiche e automatismi utili a migliorare la strategia stessa. I costi sono bassi, i benefici alti. Alcuni nomi? ContactLab, MailUp, Mailchimp, Sendinblue, da scegliere in base alle proprie necessità, oppure conviene affidarsi ad aziende che si occupano di email marketing in modo professionale. E’ inoltre importante non utilizzare un indirizzo email tipo noreply@latuaazienda.it in modo che il destinatario possa rispondere alla comunicazione ed è consigliato scegliere un indirizzo tipo info@, customercare@ oppure, meglio ancora, nome.cognome@latuaazienda.it. Segmentare la lista di contatti è poi fondamentale per inviare la giusta comunicazione al giusto utente, così come effettuare invii in ottica di A/B test in modo da valutare i risultati in base alle diverse opzioni di testo e creatività.
3 Dimenticarsi del mobile
Come sappiamo la maggior parte delle email vengono lette da mobile, ovvero da smartphone. Nella costruzione dell’email da inviare bisogna tenere in fondamentale considerazione questo aspetto, partendo da uno studio della comunicazione stessa secondo il metodo “mobile first”, ovvero sia il design che i messaggi dell’email devono essere pensati proprio per la fruizione da dispositivi mobili. Il desktop rimane sempre importante, soprattutto per il target B2B, ma dimenticarsi di questo aspetto sarebbe un errore madornale.
4 Non fare attenzione all’efficacia del messaggio
Un messaggio commerciale dovrebbe essere sì creativo ma soprattutto efficace. Creare il giusto design (mobile first), fare attenzione alle brand guideline, alla creatività e al gusto grafico è importante, senza però dimenticarsi che un messaggio deve soprattutto essere concreto e persuasivo, in quanto è proprio questa la parte che agisce sulla conversione dell’utente. In linea di massima gli elementi che non dovrebbero mai mancare in un’email ben costruita sono:
– un oggetto accattivante, breve, conciso e diretto, che stimoli l’apertura del messaggio da parte del destinatario, convincendolo a farlo nei pochi istanti a disposizione, utilizzando anche il preheader;
– un testo di valore, meglio se personalizzato, ben scritto e che si rivolga all’utente in maniera diretta ma non marcatamente commerciale, con un tono non troppo formale (se non nel B2B);
– una call to action (CTA) chiara e bene evidenziata, in modo che l’utente comprenda subito il percorso concettuale proposto nel messaggio;
– una parte grafica piacevole, non ingombrante, di contorno al messaggio principale, che evidenzi al meglio le parti dell’email e soprattutto dia la giusta enfasi alla CTA;
– il link di disiscrizione: sembra un controsenso, ma se non venisse inserito o se l’utente non dovesse riuscire a disiscriversi facilmente potrebbe essere portato a segnalare l’email ricevuta come spam, con gravi conseguenze in termini di reputazione a livello tecnico del mittente.
5 Non analizzare le statistiche
Come migliorare senza analizzare i risultati delle proprie campagne? Imparare dai propri errori è il primo step per perseguire la perfezione. I sistemi di invio email professionale consentono analisi statistiche molto approfondite, da studiare con attenzione in modo da capire le abitudini degli utenti iscritti nel proprio database per implementare azioni correttive sugli invii successivi.
Tutto chiaro? Se volete approfondire… contattateci!
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